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23 / mag / 2016

Il design di Sabrina Masala e l’esclusività di Fornace De Martino per La Torre di Capo Rivo a Vico Equense

Caro Jurnale,

eccomi con un progetto nato dall’estro creativo dell’architetto Sabrina Masala che ha scelto Fornace De Martino per il restauro dell’intero complesso architettonico di Gennaro Esposito: il ristorante Torre Saracino e l’adiacente Torre di Capo Rivo a Vico Equense.

 

sabrina masala e gennaro esposito

 

Questa volta desidero approfondire con te il lavoro di valorizzazione della Torre di Capo Rivo.

“Per la Torre di Gennaro Esposito – spiega l’architetto Masala – il progetto è stato interamente studiato attorno alla forma e ai materiali naturali, con lo scopo di enfatizzare le pareti di tufo non regolari. Ogni elemento è stato ideato, creato e realizzato su misura: dai componenti di arredo ad ogni singolo dettaglio.
Lo spazio di accesso è stato realizzato attraverso una galleria di cristallo, in cui si alternano diversi materiali di alto pregio: la pavimentazione in teak e le tipiche ceramiche fatte a mano dai colori vibranti, che si alternano alle trasparenze dei cristalli. Così la galleria di cristallo avvolge gli ospiti in un’atmosfera eterea e li accompagna allo spazio dedicato al ristorante oppure alla Torre per le degustazioni e per respirare il sapore di un’ambiente architettonico e artistico unico. La Torre – continua Sabrina Masala – si sviluppa su due livelli; la cantina al piano inferiore l’area lounge al piano superiore. I materiali di rivestimento in cotto Rufoli fatto a mano, in pasta bianca e nera, convivono perfettamente con le preesistenti superfici in tufo nero vulcanico e rappresentano il punto focale del progetto. Il legno, il cotto e i cristalli, infatti, sono stati gli elementi chiave con cui ho lavorato per creare un’atmosfera unica, fatta di luce, trasparenze e riflessi. Anche il banco d’acciaio tecnico è stato pensato per essere, allo stesso tempo, funzionale e di design, grazie al gioco di riflessi che si generano con il tufo naturale”.

 

Così Sabrina Masala spiega il suo progetto e, tra l’altro, la prima cosa che mi ha raccontato è stata che ricorda ancora benissimo i quattro giorni passati a tagliare a mano le mattonelle del cotto De Martino, modellate su misura sul perimetro della Torre.

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“La Torre di Capo Rivo – aggiunge Sabrina Masala – rappresenta una sintesi perfetta tra antico e moderno, dove la modernità dell’acciaio si alterna al cotto creato da Fornace De Martino. Nella sala interna, la macina antica si presenta come una sorta di acquario sul quale fluttuano delfini in vetro soffiato. La scultura di delfini – racconta l’architetto Masala – è stata creata appositamente a Murano, così come il lampadario Medusa che si trova all’ingresso, progettato da me e realizzato dal maestro vetraio Paolo Crepax, composto da piastra in acciaio e da pendenti di vetro soffiato di 4 tipologie attraversati ciascuno da 1 cavo di sospensione. La ricercatezza del lampadario di cristallo Medusa ben si coniuga con il senso di movimento e calore delle forme morbide, nel pieno rispetto delle scelte funzionali. Le linee curve ed eleganti degli arredi sono state appositamente studiate per essere in perfetta sintonia con le composizioni delle ceramiche artistiche, utilizzate su alcune porzioni della pavimentazione che salgono sulle pareti trasformandosi in pannelli decorativi”.

 

Per noi della famiglia De Martino è, sicuramente, fonte di orgoglio essere parte integrante di progetti prestigiosi come questo, che mirano a dare importanza alle forme naturali e a valorizzare posti unici al mondo come la Torre di Capo Rivo a Vico Equense.

Realizzare il cotto su misura per le esigenze del tufo della Torre, per noi ha significato dare anima e vita alla bellezza naturale del posto. Come sempre, abbiamo lavorato rigorosamente a mano e abbiamo controllato ogni singolo passaggio dell’intera filiera.

Crediamo davvero che ogni mattonella sia un’opera d’arte unica che consegniamo con orgoglio ai nostri clienti per farne tesoro. L’alchimia della nostra terracotta è il risultato della fusione dei elementi euclidei e della nostra passione, qualità e precisione.

 

Ora, mio caro Jurnale, ti invito ad ammirare le foto della Torre, che sono molto più esplicative dei miei scritti.

Ti saluto con una frase a me molto cara e ricca di significato per me e la mia famiglia:

Ciò che è stato, sarà.